La notizia di una morte, come spesso accade, porta persone che la vita e il tempo hanno allontanato a ritrovarsi. Una professoressa che non c’è più ma ha lasciato forte il segno. Compagni di scuola ripercorrono a ritroso anni che non hanno mai dimenticato e condividono ricordi in digitale.
Ti sorprendi, ancora una volta, a constatare che a te non si risvegliano così netti e forti. Eppure non sei una persona fredda e distaccata… Com’è possibile che non senti la stessa intensità di tutti gli altri? Che se ti guardi indietro è ben poco quello che conservi nel cuore?
Il funerale nella città in cui hai vissuto per trent’anni e messaggi che, a distanza, ti portano là, a chilometri da dove sei ora. “Daffodils“, il momento più bello della cerimonia, la legge una ragazza. Cerchi la parola in rete ed eccola là, la chiave per riaprire quello scrigno segreto che avevi ricacciato nell’ombra, che non aprivi più da anni per non soffrire.
Ecco le parole iniziare a scorrere e, con loro, la Musica di un’Anima condivisa che avevi completamente rimosso, fin quasi a pensare non fosse mai esistita…
I wandered lonely as a cloud
that floats on high o’er vales and hills,
when all at once I saw a crowd,
a host, of golden daffodils;
beside the lake, beneath the trees,
fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine
And twinkle on the milky way,
They stretched in never-ending line
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
Tossing their heads in sprightly dance.
The waves beside them danced; but they
Out-did the sparkling waves in glee:
A poet could not but be gay,
In such a jocund company.
I gazed – and gazed – but little thought
What wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.
Senti adesso scorrere finalmente in te quelle immagini e quelle parole come mai prima. Proprio i narcisi, per un caso del destino, sono stati il fiore che ti ha accolto, di giallo acceso e vivo, nella tua nuova realtà fatta di provincia e pesci fuor d’acqua, dove tuo malgrado hai (re)imparato a rinascere e nuotare.
Adesso sai, perché nulla è per caso, che il segreto è tutto nella “corazza” che ti era cresciuta attorno, che ti aveva protetto dal tracimare completamente il tuo tumulto addosso a te e a tutti quelli che avevi intorno, e che al contempo aveva tenuto fuori tanto altro… intrappolandoti dentro a un grido di aiuto che non voleva, non poteva uscire.
Oggi, grazie a questa poesia, altri frammenti di “corazza” vengono via, facendo riemergere ricordi ed emozioni che credevi perduti. Altri Cerchi continuano a chiudersi. Verso la Vita, verso la Luce. 💛
Questa canzone oggi è il mio saluto per Te.
Perdonami per averti dimenticato.
Grata di averti ritrovato…