Ci ha colpito non solo il tema particolare che si è scelto di affrontare, cioè la malattia mentale, ma soprattutto la chiave di lettura che sposta l’attenzione dalla persona con disturbo mentale agli “invisibili”, cioè ai figli di genitori malati. I figli di genitori con disturbo mentale sono spesso l’elemento più fragile della famiglia, si possono ritrovare da soli rispetto alla problematica che sono costretti a vivere senza consapevolezza, pensando che sia normalità. Stefania nel suo lavoro ha messo in luce la complessità del quotidiano di chi vive in simili contesti familiari, ma anche gli aspetti positivi. Perché le difficoltà possono diventare elementi chiave, risorse per il recupero di un equilibrio. L’elemento chiave è, oltre la scelta coraggiosa di affrontare un argomento ancora per molti un tabù, il fatto di fornire in modo pragmatico strumenti utili alla sopravvivenza nel quotidiano, partendo dal presupposto che di questa situazione complessa i figli non sono colpevoli come non lo sono i genitori malati.